giovedì 8 gennaio 2009

Sterlina vs Euro


Se il declino di un popolo si legge con il valore della sua moneta, allora gli Inglesi dovrebbero sentirsi quantomeno umiliati dall’attuale cambio della tanto amata sterlina sull’euro.
I sudditi di Sua maestà, almeno all’apparenza, non si crucciano affatto della situazione.
Addirittura taluni ritengono che, visti i venti di crisi e la probabile deflazione, la svalutazione della moneta possa essere un buon affare, portando valuta estera a sostegno dell’economia interna.
Non è tra l’altro una novità che anche dall’Italia, chi può, corre a comprare casa e fare shopping a Londra, un po’ come è accaduto a New York l’anno scorso, potenza della globalizzazione.
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Il fatto però rende ancora più lontano l’ingresso dell’Inghilterra nell’ Euro; paesi come il nostro non tarderanno a rimpiangere i giorni in cui potevano, con la gestione dei cambi, dare scossoni all’economia interna, pur se talvolta con evidenti rischi nei casi di alta inflazione.
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Si... grazie alla moneta forte abbiamo raggiunto una certa stabilità dei prezzi, tassi di interesse bassi e paghiamo a buon mercato le materie prime, in particolare il petrolio; ma in un mondo globalizzato le tensioni sui prezzi delle materie prime dipendono da troppi ed incontrollati fattori. Sul fronte interno l’avvento dell’Euro ha, di fatto, raddoppiato i prezzi di tutti i beni, ed infine abbiamo visto cosa è successo a proposito dei tassi (senza contare che una moneta forte frena le esportazioni del proprio paese). Finora la politica economica della BCE ha avuto in mente solo ed esclusivamente la difesa dell’Euro e lo spauracchio dell’inflazione: in tempi di crisi globale non è il momento di pensare a diventare la moneta di riferimento ma ad oliare gli ingranaggi della propria economia, anche a costo di vedere il proprio gioiello un po’ depresso.


Bye!



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Fonte: Soldionline

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