sabato 18 aprile 2009

Continua il rally dei mercati

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Il market sentiment ha continuato a rimanere positivo anche nella giornata di giovedì. I mercati equity sono rimasti in territorio positivo con l’indice VIX che dal livello di 39 di inizio settimana è sceso a 35.50. I dati rilasciati sono stati di supporto a tale sentiment, con le nuove richieste di sussidi di disoccupazione americane scese da 665k unità a 610K, portando così la media mobile a quattro settimane a 651k da 660k.
I dati pubblicati dall’Amex hanno mostrato come la crescita dei “bad loans” sia diminuita durante il mese di marzo, l’Empire States ha fatto segnare un bel -14.65 contro le attese che si attestavano a circa -35 e, cosa più importante, la Fed, all’interno del Beige Book ha indicato che su 12 distretti, 5 stanno vedendo segni di minore contrazione economica.

Piccoli miglioramenti di dati che comunque, in valore assoluto rimangono negativi, riescono a dare fiducia ai mercati e la loro reazione è sotto gli occhi di tutti.

Notiamo una buona propensione per acquisti di valute considerate sottovalutate e che sono rimaste in overshooting per parecchio tempo, sterlina e australia in testa.

Sul lato europeo, il CPI ha toccato il livello di 0.6% e molto probabilmente arriverà a bucare il livello zero nei prossimi mesi. La Bce, come sappiamo, ha cambiato la sua view di medio periodo, non vedendo più l’inflazione come pericolo principale ma annunciando che nel mese di maggio verranno adottate misure non convenzionali (chiaramente per paura di effetti deflazionistici).

Dunque...

Sui mercati valutari, non registriamo novità rilevanti se non la conferma del trend ribassista del
cross eur/usd guidato da un lato dalle aspettative sui tassi Bce e dall’altro dalla consapevolezza che il ciclo economico negli Usa inizia a dare segnali di minore calo e quindi di una prossima congiuntura economica probabilmente migliore negli Stati Uniti che nell’Area euro.

Il cross eur/usd si trova ancora all’interno di una trendline ribassista di medio periodo con il cambio che, dopo aver violato 1,32 ed 1,31 in successione continua, si posiziona in prossimità del supporto collocato in area 1,30 che rappresenta il limite superiore nell’ampio canale laterale compresa tra i livelli di 1,30 ed 1,25 punti. La divisa unica risulta penalizzata anche contro yen con il cross eur/yen che si riporta in prossimità dei 130punti dopo il rally delle settimane scorse.
Sui massimi di periodo la sterlina sia contro il biglietto verde (in settimana toccato il livello di 1,50) che contro la divisa unica con il cross Eur/Gbp che è pronto a testare i minimi dell’anno in area 0,87-0,88.

Tra le valute minori in calo la corona svedese e neozelandese.


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venerdì 3 aprile 2009

Si chiude l'ottava...


A rafforzare l’idea di economie ancora in forte difficoltà sono giunte anche le dichiarazioni del Presidente della Banca centrale europea Trichet di fronte alla Commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo: ha affermato che la situazione dell’Area euro si è ulteriormente deteriorata e che si prevede una domanda debole per tutto il 2009 con una ripresa graduale attesa nel 2010, ma il rischio della previsione resta al ribasso.

Per quanto riguarda l’inflazione, è stimata sotto il 2,0% sia nel 2009 che nel 2010 (queste dichiarazioni sono state ribadite in occasione del taglio dei tassi deciso il 3 aprile). Anche l’Ocse ha diffuso le nuove stime (ovviamente riviste al ribasso, come avviene ormai da tempo) sull’economia mondiale.

La settimana prossima le statistiche riguarderanno la produzione industriale di Italia e Germania e l’andamento dei prezzi; particolarmente scarno il calendario sugli Stati Uniti, per il quale non vi sono comunicazioni di dati particolarmente rilevanti.

Per quanto attiene alle politiche monetarie, il 3 aprile la Banca centrale europea ha sorpreso i mercati portando il tasso repo all’1,25% ed attuando quindi un taglio di soli 25bp, inferiore alle attese del consenso di mercato. Le considerazioni sull’economia e sui prezzi sono sempre quelle di un forte rallentamento, di una ripresa che si allontana verso il 2010 in un contesto in cui non vi sono rischi di inflazione, ma neppure di deflazione. Il Presidente Trichet ha dichiarato che il tasso di remunerazione dei depositi presso la banca centrale ha raggiunto un livello di minimo (0,25%), mentre non ha escluso la possibilità di un ulteriore ritocco del tasso repo che a questo punto coinciderebbe con il restringimento del cosiddetto “corridoio” fra tasso repo e tasso sui depositi (limite inferiore) e finanziamenti (limite superiore) con la Banca centrale.

Sul mercato monetario dell’euro, neppure la delusione per un taglio del tasso repo inferiore alle attese ha interrotto il calo dei tassi interbancari, anche sulla parte più breve (Trichet ha comunque lasciato aperta la porta per un ulteriore taglio che potrebbe essere deciso già a maggio); è pur vero però che, a causa dell’attuale particolare funzionamento del mercato interbancario, bisognerebbe confrontare i tassi euribor a scadenza più ravvicinata più con il tasso Eonia (overnight che esprime costantemente un differenziale negativo di circa 60bp con il tasso repo) che non con il tasso di riferimento del pronti contro termine della Banca centrale.

Per quanto riguarda il mercato valutario, l’ottava è stata una settimana ancora positiva per le valute minori (recuperi per il dollaro australiano e neozelandese) con il “prudente” taglio dei
tassi della Bce che ha favorito la divisa unica. Il ritorno dell’appetito per il rischio e la prosecuzione del movimento rialzista degli indici azionari continua a penalizzare la divisa giapponese che realizza nuovi minimi dopo l’inizio dell’anno fiscale. La sterlina è in rafforzamento sulla scia dei dati economici (Pmi servizi in Regno Unito ai massimi dal settembre scorso).

Dal punto di vista tecnico, il cross eur/usd resta confinato all’interno di un’ampia area compresa tra 1,30 ed 1,35 all’interno di un trend di medio periodo che resta favorevole al dollaro. Nelle settimane scorse la decisione della Fed sulle manovre non convenzionali avevano spinto sui massimi il tasso di cambio, seguito in settimana da un analogo movimento dopo la decisione della Bce: restano le incertezze sulla direzionalità.
Prosegue la fase di deprezzamento dello yen che, una volta superata la scadenza di fine marzo, si è portato sui minimi sia contro dollaro che contro euro. Il cross eur/yen si è riportato con forza a ridosso della resistenza dei 135 punti facendo segnare un nuovo massimo relativo dall’ottobre scorso. Analogo movimento per il cross usd/yen che si porta in prossimità dei 100punti.
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Fonti: Reuters ; Bloomberg; BNL gruppo BNP Paribas