
A rafforzare l’idea di economie ancora in forte difficoltà sono giunte anche le dichiarazioni del Presidente della Banca centrale europea Trichet di fronte alla Commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo: ha affermato che la situazione dell’Area euro si è ulteriormente deteriorata e che si prevede una domanda debole per tutto il 2009 con una ripresa graduale attesa nel 2010, ma il rischio della previsione resta al ribasso.
Per quanto riguarda l’inflazione, è stimata sotto il 2,0% sia nel 2009 che nel 2010 (queste dichiarazioni sono state ribadite in occasione del taglio dei tassi deciso il 3 aprile). Anche l’Ocse ha diffuso le nuove stime (ovviamente riviste al ribasso, come avviene ormai da tempo) sull’economia mondiale.
La settimana prossima le statistiche riguarderanno la produzione industriale di Italia e Germania e l’andamento dei prezzi; particolarmente scarno il calendario sugli Stati Uniti, per il quale non vi sono comunicazioni di dati particolarmente rilevanti.
Per quanto attiene alle politiche monetarie, il 3 aprile la Banca centrale europea ha sorpreso i mercati portando il tasso repo all’1,25% ed attuando quindi un taglio di soli 25bp, inferiore alle attese del consenso di mercato. Le considerazioni sull’economia e sui prezzi sono sempre quelle di un forte rallentamento, di una ripresa che si allontana verso il 2010 in un contesto in cui non vi sono rischi di inflazione, ma neppure di deflazione. Il Presidente Trichet ha dichiarato che il tasso di remunerazione dei depositi presso la banca centrale ha raggiunto un livello di minimo (0,25%), mentre non ha escluso la possibilità di un ulteriore ritocco del tasso repo che a questo punto coinciderebbe con il restringimento del cosiddetto “corridoio” fra tasso repo e tasso sui depositi (limite inferiore) e finanziamenti (limite superiore) con la Banca centrale.
Sul mercato monetario dell’euro, neppure la delusione per un taglio del tasso repo inferiore alle attese ha interrotto il calo dei tassi interbancari, anche sulla parte più breve (Trichet ha comunque lasciato aperta la porta per un ulteriore taglio che potrebbe essere deciso già a maggio); è pur vero però che, a causa dell’attuale particolare funzionamento del mercato interbancario, bisognerebbe confrontare i tassi euribor a scadenza più ravvicinata più con il tasso Eonia (overnight che esprime costantemente un differenziale negativo di circa 60bp con il tasso repo) che non con il tasso di riferimento del pronti contro termine della Banca centrale.
Per quanto riguarda il mercato valutario, l’ottava è stata una settimana ancora positiva per le valute minori (recuperi per il dollaro australiano e neozelandese) con il “prudente” taglio dei
tassi della Bce che ha favorito la divisa unica. Il ritorno dell’appetito per il rischio e la prosecuzione del movimento rialzista degli indici azionari continua a penalizzare la divisa giapponese che realizza nuovi minimi dopo l’inizio dell’anno fiscale. La sterlina è in rafforzamento sulla scia dei dati economici (Pmi servizi in Regno Unito ai massimi dal settembre scorso).
Dal punto di vista tecnico, il cross eur/usd resta confinato all’interno di un’ampia area compresa tra 1,30 ed 1,35 all’interno di un trend di medio periodo che resta favorevole al dollaro. Nelle settimane scorse la decisione della Fed sulle manovre non convenzionali avevano spinto sui massimi il tasso di cambio, seguito in settimana da un analogo movimento dopo la decisione della Bce: restano le incertezze sulla direzionalità.
Prosegue la fase di deprezzamento dello yen che, una volta superata la scadenza di fine marzo, si è portato sui minimi sia contro dollaro che contro euro. Il cross eur/yen si è riportato con forza a ridosso della resistenza dei 135 punti facendo segnare un nuovo massimo relativo dall’ottobre scorso. Analogo movimento per il cross usd/yen che si porta in prossimità dei 100punti.
Prosegue la fase di deprezzamento dello yen che, una volta superata la scadenza di fine marzo, si è portato sui minimi sia contro dollaro che contro euro. Il cross eur/yen si è riportato con forza a ridosso della resistenza dei 135 punti facendo segnare un nuovo massimo relativo dall’ottobre scorso. Analogo movimento per il cross usd/yen che si porta in prossimità dei 100punti.
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Fonti: Reuters ; Bloomberg; BNL gruppo BNP Paribas
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