mercoledì 25 marzo 2009

Ripresa del dollaro, dello Yen e del Franco svizzero.

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Situazione: lo yen è ai minimi di cinque mesi contro l’euro e di quattro mesi e mezzo contro il dollaro australiano poichè l’ottimismo per il piano Usa per l’acquisto di asset tossici bancari ha richiamato investitori sulle valute ad alto rendimento.

Il biglietto verde è sceso ai minimi di due mesi e mezzo contro il dollaro autraliano e Neozelandese poichè il really delle borse in generale hanno fatto ridurre il suo ruolo di investimento valutario sicuro.

Dopo alcune sedute caratterizzate dalla ripresa dei mercati azionari, accompagnati da un aumento sostanziale dell’appetito al rischio, ieri è stata una giornata per così dire di consolidamento, o correzione.

Questa correzione ha prodotto, per correlazione, una ripresa del dollaro, dello Yen e del Franco svizzero, e il dubbio ora è capire fino a dove questi movimenti possono arrivare.
Ma la notizia che ci sembra più interessante, tra quelle uscite ieri, è quella legata alle dichiarazioni del Governatore della People Bank of China (Pboc), Mr Zhou , il quale a gran voce chiede la creazione di una valuta di riserva internazionale che possa assumere il ruolo che è stato del dollaro, ovvero una valuta stabile che salvaguardi l’economia globale. Come se fosse una decisione da prendere a tavolino, con lo scopo evidentemente di salvaguardare il portafoglio della Pboc, ancora pieno di assets denominati in valuta americana.

Ovviamente questa notizia avrebbe dovuto contribuire a far scendere il dollaro che invece ha
recuperato terreno, ma in questa fase le notizie macro sembrano avere un peso minore nella
determinazione delle price action, tanto è vero che i dati sul Pmi europei (migliori delle attese) che avrebbero dovuto contribuire ad un’ulteriore accelerazione al rialzo dell’Euro, non hanno sortito alcun effetto sulla tendenza di breve, che invece è legata a doppio filo all’andamento dei listini azionari.

Poi, oggi, nel pomeriggio... Le montagne russe!

Il Segretario del Tesoro Americano Geithner ha affermato di approvare l'idea del Governatore della Bank of China che aveva proposto ieri l'idea di lanciare una valuta internazionale diversa dal dollaro come divisa di riserva e adatta alle transazioni internazionali. Questa divisa potrebbe essere l'SDR (Special drawing rights - diritti speciali di prelievo creati dal Fondo Monetario Internaionale nel 1969 come unità di conto), ovvero una valuta composta da un paniere di monete che comprendono anche il dollaro ma non solo.

Eurusd che dopo la notizia è immediatamente salito a 1.3640.

Successivamente lo stesso Geithner ha affermato che però il dollaro rimarrà la valuta dominante e valuta di riserva internazionale: EurUsd che ha immediatamente ripiegato da 1.3640 a 1.3525.

Allacciato le cinture!?


Bye!



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martedì 17 marzo 2009

Le azioni contano più delle parole




Secondo recenti statistiche, stiamo assistendo alla prima contrazione dell’economia mondiale dal 1945 che ha causato la perdita di lavoro per milioni di persone ed il rapido aumento della disoccupazione. Ad oggi, il livello di disoccupazione negli Stati Uniti è pari all’8,1%, mentre in Europa il dato pubblicato di recente mostra un valore dell’8,2%.
La maggior parte delle economie globali stanno ancora combattendo contro la contrazione in un contesto di crescita giornaliera negativa che, accanto ad eccezionali livelli delle valute, hanno ora messo all’angolo le banche centrali.

La Banca Svizzera ha adottato il primo provvedimento nel corso della settimana scorsa, mandando nel caos i cross con il Franco Svizzero (CHF) attraverso la vendita della sua valuta domestica.

Come?

Con una mossa a sorpresa la Banca Centrale Svizzera ha attuato la "seconda fase"(quella dell'Azione!), intervenendo sulla valuta. A causa del forte incremento di valore del Franco nel corso degli ultimi due mesi, i rappresentanti della banca centrale hanno ridotto giovedì il tasso centrale di un mero 0,25%, dichiarando anche l’intenzione di acquistare valuta estera (vendere il Franco Svizzero) in modo da fermare l’aumento del franco.

L’acquisto di valuta da parte della banca centrale ha colto di sorpresa gli investitori, in particolare dal momento la Banca Svizzera è la stata la prima ad intervenire nel mercato valutario liberalizzato.

Finora le principali banche centrali si erano impegnate ad attuare tagli dei tassi coordinati per rilanciare i consumi, ma le loro azioni sono state sopraffatte dalla paura di ulteriori crisi dei mercati. I governi hanno annunciato in numerose occasioni molteplici piani di incentivi e massicci piani di rilancio per le banche, ma l’unico risultato è stato di veder sprofondare ulteriormente l’economia globale.


Movimenti sui cambi

Anche se le diverse coppie stanno ora dando vita a situazioni differenti, gli operatori dovrebbero continuare ad agire con cautela. Il recente sentiment positivo nei mercati statunitensi ha dato vita a un’ampia inversione di tendenza nel corso della settimana scorsa che potrebbe dare una spinta al valore delle valute, mantenendo attualmente una politica di alti tassi. Bisogna ricordare che le impennate delle azioni si sono verificate in mercati ribassisti e quindi è necessario rimanere in attesa di ulteriori conferme.

Una settimana di aumenti non significa necessariamente che il mercato abbia trovato il fondo...
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EUR/USD
Il cambiamento nel sentiment ha innescato acquisti sull’Euro. Nonostante vi siano aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, gli interessi in aumento hanno conquistato l’attenzione degli investitori. Ci si attende un ritracciamento, con probabile rimbalzo una volta testato il supporto offerto dalla trend line.
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GBP/USD
La debolezza del Dollaro a tutti i livelli ha spinto al rialzo questa coppia dopo la pesante caduta all’inizio della settimana. Ad oggi, questa coppia è scambiata intorno alla precedente area di trend line. Una rottura netta permetterebbe agli operatori di continuare a controbilanciare supporti e resistenze, sulla base delle due linee. Un rimbalzo potrebbe riportare questa coppia ai precedenti minimi.

USD/JPY
Dopo la mancata rottura del supporto, questa coppia ha continuato a rimanere nel recente intervallo. Segnali di una lieve ripresa negli USA stanno spingendo gli investitori verso questa coppia, sulla base della convinzione che sarà possibile assistere ad aumenti dei tassi di interessi molto prima negli USA che in Giappone. Ad oggi, questa coppia è scambiata appena al di sotto della resistenza principale (un livello in linea con il 50% Fibonacci su base settimanale). Una rottura netta potrebbe portare questa coppia al livello di 102.50, ma è necessario tenere in considerazione che il livello 100 costituirà un ostacolo maggiore.


Il calendario economico.
Questa settimana è ancora pieno di dati, incluse le cifre sull’inflazione programmata provenienti dall’Europa e dagli USA. Inoltre, la Banca d’Inghilterra ha in programma la pubblicazione dei verbali della sua ultima riunione, mentre ci si attende che la BOJ renda nota la sua decisione in merito al tasso di riferimento.


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